Tappa umbra per la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili organizzata dalla casa editrice Terre di mezzo
Progresso ecosostenibile
Come la libellula sul dito
In una tre giorni, dal 15 al 17 Novembre 2024, è tornata in Umbria la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili organizzata dalla casa editrice Terre di mezzo e ospitata da Umbriafiere. Un appuntamento che ogni anno pare rinnovarsi con maggior interesse e partecipazione. Si va per sbirciare tra i banchi di prodotti biologici, gioielli etnici e abiti conferzionati artiginalmente e si viene catturati da un mondo che sembrava sparito dai radar. La prima cosa a colpire è l’atmosfera tranquilla, nonostante l’afflusso di persone, la gente sorridente e l’allegria calma dei bambini, tutti impegnati in giochi che richiedono intraprendenza, ragionamento, inventiva, precisione e collaborazione.
Che anche i materiali siano poi di origine naturale, non stupisce affatto, è proprio la cosa giusta che ci si aspetta. Strada facendo, tra spazi partecipati che hanno perso quasi ogni connotazione fieristica, si sorprendono adulti risucchiati da giochi intelligenti, che stimolano concentrazione e attenzione, o abbandonati sotto ad una tenda a provare massaggi che promettono attenzione alle connessioni fra mente e corpo. Così come il gruppo di atleti che regala assaggi di un’antica e bellissima disciplina cinese, il Tai chi.
Piccole folle davanti ai banchi di integratori ricordano l’incanto suscitato dagli antichi elisir dei mercati medioevali. La ricerca di stili di vita più sani e consapevoli è paragonabile a quella di una pozione magica. Così, per molti, anche il sacrosanto integratore, fondamentale in alcuni momenti della vita, diventa un sostituto a basso costo di lussi riservati a pochi, quel tempo necessario e denaro sufficiente, non solo a procacciarsi alimenti freschi e naturali ma anche a prepararsi pasti bilanciati.
C’è anche chi, nell’era dell’immagine, torna a parlare del metodo Bates per potenziare la vista riconquistando gradi attraverso sapienti esercizi. E chi chiede solidarietà da portare nei luoghi della terra dove la sofferenza, causata dall’uomo contro un suo simile, è ormai quotidiana, come fanno i volontari di Medici senza frontiere.
Non manca neanche il mondo del risparmio energetico e della costruzione che inventa tecniche e scopre materiali naturali insospettabili.
Capitolo a parte è tutto il reparto istituzionale che presenta di solito piccoli progetti ad alto tasso di umanità. L’aiuto caduto dall’alto ha spesso più il sapore del prodigio che quello del diritto costituzionale ad una vita dignitosa in un paese democratico.
Ci sono lacrime e riconciliazioni, sventati pericoli e rinascite, insapettate strade che risollevano destini infausti. E’ tutto possibile, quindi, se dietro c’è una vera volontà di aiutare.
Tante produzioni artigianali e biologiche di cibo, vino e birra, infine, offrono ai visitatori la soddisfazione di quel profondo bisogno di leggerezza e purezza che scolpisce in silenzio l’immaginario collettivo.
Tra erbe selvatiche e progetti didattici c’è ancora un mondo da scoprire ma nell’indecisione un’artigiana mi guarda e tenta d’indovinare chi sono. Un’insegnante? Già passata l’anno scorso? Prima che possa rispondere sorride e mi appoggia sull’indice una delle sue coloratissime libellule. Che magicamente non cade. Resta in equilibrio perfetto, a dispetto del caos, facendo perno su un unico punto di consapevolezza.
Isabella Rossi