Trovato il paziente zero. Nascosto in un fondaco del Lago di Como insieme a pochi pipistrelli e ad un numero non ben precisato di sorcini è stato ritrovato il paziente Zero. Da una prima ricostruzione sembra che il contagiatore del basso Lodigiano si sia dato alla fuga dal luogo del contagio dopo una serata di eccessi al termine del suo concerto milanese di gennaio. Ma rivediamo insieme i fatti.
Il bar dell’Urogallo
Il forzato trasferimento della star romana con il suo seguito di regine fanti e re, avvenuto a bordo di un carrozzone, sembra sia stato causato da una rissa, scatenatasi improvvisamente in un bar del basso lodigiano, quando un gruppo di haters adoratori dell’Urogallo ha fatto irruzione nel locale al grido: “Arriva el gat e se magna el rat!”. Qualcuno ha timidamente obiettato che il gatto era fuori contesto, ma le esigenze di rima hanno avuto la meglio. Una sorcina addetta alle relazioni social, fino a quel momento disattenta perché tutta intenta a conversare con un paio di nuovi fan, è allora intervenuta provando a richiedere rettifica. Ragazzi perché non diciamo: “Arriva el gat e se magna el sorc”? Ma l’assurdità della richiesta è stata sottolineata dalla seconda levata di scudi gallocedronista. “E se magna el rat”, ha ritwittato piumino apuano.
Scontro epocale
Annusando tempesta in arrivo, la platea di sorcini sparsi ha composto un fronte sbilenco e un po’ avvinazzato intorno al Sorcio capo. Improvviso è calato un silenzio glaciale rotto solo dalla diretta Facebook del faccia a faccia tra il piumato regnante e l’ex impaillettato. In pochi istanti, la celebrità della story tra pennuti e roditori, rimbalzata su Istagram, ha generato tra le bande rivali una irrefrenabile compulsione al selfie. Nel senso che “Io c’ero” e “Pur’io”. Ma nella foga dello statico contendere, contornato dalla folla stralunata e narcisa, i due opposti regnanti, contro ogni previsione, hanno continuato ad avvicinarsi emettendo dalle narici sbuffi di ringhioso spazientamento. Così facendo, e senza nemmeno accorgersene, nel giro di qualche minuto le due teste calde sono approdate alla fase de “il tuo ed il mio respiro”, superando ogni distanza d’alito auspicabile e ragionevole in tempi di CoVi19. Da quel momento in poi è stato difficile cogliere i nessi e distinguere i nasi. Ma proviamoci lo stesso.
Come tutto è andato
Forse per l’intervento dei neuroni specchio, o forse per motivi di fisica quantistica, il contagio avvenuto in quel momento è stato causa e conseguenza del caos generale che c’era già prima che il contagio avvenisse. Tanto che non si sa come, ma analisi alla mano sembra tutto appurato, il virus di panico sparso sia diventato esso stesso infetto. Comunque, tornando a quella scellerata sera, lo scontro della diretta è stato vinto con soddisfazione dal Re Cedrone, che aveva già il suo seguito di 60mila follower, essendo lui l’influencer di zona, pronto al voto. Al Paziente Zero è andato un altro incolpevole primato. Durante quello sconsiderato faccia a faccia, oltre ogni fascia protetta e delimitazione ufficiale, è bastato al cantante intonare “Il sole muore già. E di noi, questa notte, avrà pietà. Dei nostri giochi confusi, nell’ipocrisia…” che il capo Cedrone, come in preda ad un’ ipnosi, gli ha fatto eco “Il tempo ruba i contorni, ad una fotografia”. Ed è venuto fuori alla fine che anche gli altri gentili avventori del bar non hanno potuto resistere. Uno dopo l’altro, tutti i piumati si sono uniti al coro dei sorcini: “Io e te. Lo stesso pensiero! Io e te. Il tuo e il mio respiro! Sarà, tornare ragazzi e, crederci ancora un po’. Sporcheremo i muri..con un altro no!”
Trovato il paziente Zero
Dato che niente succede per caso e le leggi vibratorie attirano i simili ad altri simili, il ragionamento che vien da fare è inanto uno: le conoscevano eccome, le canzoni del paziente Zero, solo che l’avevano conosciute in un’altra epoca, un’altra dimensione quando per fare cassa elettorale non si andava a caccia di sorci e di sardine. Comunque sia, alla fine della serata dopo una birra, un bicchiere di vino e tanti autografi, e l’addetta social sempre più gasata, è stato proprio l’urogalloRe a menzionare quel piccolo Hotel, Il fondaco del lago di Como, come luogo tranquillo per trascorre qualche sacrosanta e meritata giornata di vacanza. E tutto sarebbe filato liscio come l’olio se non fosse stato per un delatore nascosto tra la folla, il quale, sempre in diretta Facebook, ha pubblicato e scritto data ed indirizzo del segretato ritiro.
Che ci vuoi fare, sono cose che capitano, questo è il prezzo della popolarità nell’incasinata era dell’avvento dei social. C’è da dire che allo spuntare del primo fan in quel di Como, il paziente Zero non ha perso la calma e non si è fatto prendere dal panico, ma con la sua solita regalità ha concesso una firma ed un selfie sorridente, che del suo gran cuore non si possa mai dire niente.
Cx per StriXsati Striscia satirica di Respiro Magazine (leggi tutto cliccando sul link)