Carmen Consoli a Moon in June, diario di un concerto
All’Isola Maggiore del Lago Trasimeno non c’era mai stata, Carmen Consoli. Ma il fascino del piccolo e insospettabile paradiso, a qualche miglio nautico dalla civiltà, ha lasciato il suo segno e per i 14 abitanti dell’Isola la speranza è che ritorni al più presto con la sua musica, magari d’estate. Non sapeva della bellezza di quest’isola, ha confessato Carmen Consoli, fugace regina dell’edizione 2019 di Moon in June. Il festival isolano, al suo primo lustro, quest’anno ha dedicato la sua edizione all’arte da una prospettiva altra, ”Just like a woman”. Un passaggio per alcuni troppo rapido ma sicuramente intenso quello della cantantessa attesa in una calda domenica di fine giugno da un vivace pubblico che ha riempito già dalle prime ore del pomeriggio ogni angolo del parco in riva al lago, di una delle più belle ville dell’Isola.
Tante le ragazze di Carmen all’Isola Maggiore
In abiti freschi e comodi, truccate, colorate, tatuate o acqua e sapone. Molte armate di acqua fresca e zaini, qualcuna accampata su coperte colorate per rendere l’attesa piacevole, altre sotto il palco e sempre in piedi per tenere alta l’emozione, erano molte le ragazze di tutte le età approdate alla Maggiore. Insieme a loro anche molte giovani famiglie arrivate da diverse altre regioni per vivere la tre giorni tra concerti e letteratura su un’Isola amica dei bambini, senza auto, né smog.
Per qualcuno sono già diverse ore sotto il sole ancora alto e già pienamente estivo del 23 giugno quando Carmen approda a pochi metri dal palco, seguita da Emilia Belfiore (violino), Claudia della Gatta (violoncello) e Massimo Roccaforte (chitarra e mandolino). Blunotte rompe l’attesa raccontando la rinuncia di sé, per amore. Poi arrivano anche le amatissime Confusa e felice, Contessa Miseria, L’ultimo bacio, Fiori d’arancio in un gioco di rimandi tra il palco ed un prato di cori appassionati. Così, il sole è ancora alto quando, al suono di “violini suonati dal vento”, insieme ai musicisti sul palco, uno ad uno, si sono accomodati anche gli indimenticabili ritratti della cantautrice siciliana. Arrivati in Umbria per una trasferta gemellaggio da Isola ad Isola. Tutto è perfetto.
L’isola dei violini suonati dal vento
Il carisma intatto di Carmen, il tramonto sul lago e le promesse di un’estate già esplosa. In un turbinio di emozioni, momenti rock si alternano ad atmosfere melanconiche, guidati con naturalezza e padranonza dalla chitarrista Consoli. E mentre cori di fan inneggiano alla sera, un sole lento ed inarrestabile va a morire nelle acque del Trasimeno, lasciando dietro di sé l’incanto di qualche pennellata d’oro su un arancio soffuso. Proiezioni di un’altra isola, delle sue atmosfere, rivivono immortalate da testi che non scendono a compromesso con la semplificazione delle metriche. Implacabili esplorazioni interiori sollevano maschere mediterranee che ne nascondono altre. Lo sguardo della cantautrice fa luce su coscienza e convenzione, ipocrisia collettiva e ferocità domestiche ma anche sull’essere donna. Un racconto intimo che, a tratti, diventa universale. E se le raffinate composizioni musicali si piegano al dettato delle parole, nelle atmosfere rivive lo struggimento come passione e come conflitto, in un continuo duello tra le ragioni del cuore ed i limiti imposti da una mancata, forse solo di facciata o mai arrivata modernità.
L’Italia senza istruzioni per la sopravvivenza del cuore
Ne emerge lo spaccato di una piccola Italia, unita da vizi privati e segrete passioni. Un’Italia dove si nasce donna senza istruzioni per la sopravvivenza, soprattutto quella del cuore. La sera è ormai calata sul lago e l’arancio ha lentamente ceduto l’orizzonte al blu azzurro, quando il concerto, circa un’ora e mezzo, termina in applausi e saluti. La cantantessa se ne va, come era arrivata, senza concedersi un passaggio sull’Isola. Chissà, magari la prossima volta? Il motoscafo riparte con Carmen insieme ai suoi musicisti a bordo. Improrogabili impegni, famiglia, aerei e forse veloci coincidenze la attendono.
(foto by Luc Feliziani)